23/12/2024
Con l'approvazione della Legge di Bilancio (Legge 30 dicembre 2024, n. 207, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 31 dicembre 2024), l'emendamento governativo del 13 dicembre è stato approvato ed è entrato ufficialmente in vigore il 1° gennaio 2025. Tuttavia, serviranno ancora alcune settimane affinché i Ministeri e le amministrazioni competenti completino le procedure necessarie per renderla pienamente operativa.
Tra le principali novità:
RIFORMA DEGLI SCAGLIONI E MAGGIORAZIONE DELLE ALIQUOTE
L’emendamento al Piano Transizione 5.0 introduce importanti modifiche agli scaglioni e alle aliquote del credito d’imposta, con l’obiettivo di rendere le agevolazioni più semplici e vantaggiose.
Nuova struttura degli scaglioni
Gli scaglioni di investimento passano da tre a due: il primo, che accorpa i due precedenti, copre investimenti fino a 10 milioni di euro, applicando aliquote più alte, in precedenza riservate solo agli investimenti sotto i 2,5 milioni.
Le maggiorazioni originariamente previste per i pannelli di tipo b) e c) vengono estese anche a quelli di tipo a), meno costosi ma spesso penalizzati dalla concorrenza cinese. Il credito d’imposta applicabile quindi risulterà pari al:
SEMPLIFICAZIONI PER IL PIANO TRANSIZIONE 5.0
Le semplificazioni introdotte nel Piano Transizione 5.0 mirano a renderlo più accessibile e funzionale, con focus su due aspetti principali:
Inoltre, per le società di locazione operativa, l’efficienza energetica può essere verificata rispetto ai consumi del locatario o del noleggiante, aumentando la flessibilità del Piano.
Queste modifiche semplificano l’accesso alle agevolazioni e incentivano la transizione verso soluzioni più sostenibili.
CUMULABILITÀ CON ALTRI INCENTIVI
La principale novità del Piano Transizione 5.0 è la possibilità di cumulare le agevolazioni del piano con altri incentivi, inclusi quelli finanziati dai fondi europei. Questa misura, approvata dalla Commissione Europea, semplifica l’accesso e supera le difficoltà legate alla distinzione tra finanziamenti nazionali ed europei.
Piano Transizione 5.0 risulterà quindi cumulabile con agevolazioni come il credito d’imposta per investimenti in aree ZES (Zona Economica Speciale) e ZLS (Zona Logistica Semplificata), a patto che le diverse agevolazioni non si applichino agli stessi costi o investimenti all'interno di un unico progetto.
Questa maggiore flessibilità amplia le opportunità per le imprese, rendendo il Piano più accessibile e versatile.
SALTA LA PROROGA DELLA SCADENZA PER LA REALIZZAZIONE DEGLI INVESTIMENTI
La proroga della scadenza per gli investimenti agevolabili dal 31 dicembre 2025 al 30 aprile 2026 non è stata inclusa nell’emendamento al Piano Transizione 5.0. Tuttavia, il Governo garantirà tempi di rendicontazione più rapidi per rispettare la scadenza europea del 30 giugno 2026.
Le nuove disposizioni si applicano anche agli investimenti avviati dal 1° gennaio 2024, subordinati alla disponibilità di risorse comunicata dal GSE, offrendo un impatto immediato alle imprese. Ulteriori chiarimenti operativi arriveranno con nuove FAQ.
Resta aperto il dialogo con la Commissione Europea su questioni come l’inclusione delle imprese energivore e il rispetto del DNSH, che potrebbero richiedere futuri aggiustamenti normativi.
Tutte queste modifiche rendono il Piano più accessibile e flessibile, supportando progetti aziendali più ambiziosi e sostenibili. Un passo avanti verso la sostenibilità e il rafforzamento della competitività delle imprese italiane.
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Tra le principali novità:
- Aliquota unica per investimenti fino a 10 milioni di Euro
- Maggiorazioni per moduli fotovoltaici UE rispettivamente del 130%, 140% e 150%
- Semplificazioni e riduzione dei vincoli burocratici per calcolare il risparmio energetico
- Cumulabilità con altri incentivi
RIFORMA DEGLI SCAGLIONI E MAGGIORAZIONE DELLE ALIQUOTE
L’emendamento al Piano Transizione 5.0 introduce importanti modifiche agli scaglioni e alle aliquote del credito d’imposta, con l’obiettivo di rendere le agevolazioni più semplici e vantaggiose.
Nuova struttura degli scaglioni
Gli scaglioni di investimento passano da tre a due: il primo, che accorpa i due precedenti, copre investimenti fino a 10 milioni di euro, applicando aliquote più alte, in precedenza riservate solo agli investimenti sotto i 2,5 milioni.
- Aliquota base per progetti fino a 10 Milioni di euro passa dal 15% al 35% per risparmi energetici tra il 3%-6% (struttura produttiva) o il 5%-10% (processo produttivo)
- Aliquote maggiorate fino al 40%-45% per risparmi energetici più significativi (oltre il 10% o 15%)
Le maggiorazioni originariamente previste per i pannelli di tipo b) e c) vengono estese anche a quelli di tipo a), meno costosi ma spesso penalizzati dalla concorrenza cinese. Il credito d’imposta applicabile quindi risulterà pari al:
- 130% per i pannelli di tipo A (efficienza > o = 21.5%, prodotti in UE)
- 140% per i pannelli di tipo B (efficienza > o = 23.5%, prodotti in UE)
- 150% per i pannelli di tipo C (efficienza > o = 24.5%, prodotti in UE)
SEMPLIFICAZIONI PER IL PIANO TRANSIZIONE 5.0
Le semplificazioni introdotte nel Piano Transizione 5.0 mirano a renderlo più accessibile e funzionale, con focus su due aspetti principali:
- Sostituzione semplificata di macchinari obsoleti:
- Calcolo del risparmio energetico semiautomatico in caso di sostituzione di beni “obsoleti” ammortizzati da almeno 24 mesi (oltre 9 anni di utilizzo). In questi casi l’efficienza energetica è considerata automaticamente del 3% (struttura produttiva) o del 5% (processi), salvo ulteriori benefici dimostrati.
- Calcolo del risparmio energetico semiautomatico in caso di sostituzione di beni “obsoleti” ammortizzati da almeno 24 mesi (oltre 9 anni di utilizzo). In questi casi l’efficienza energetica è considerata automaticamente del 3% (struttura produttiva) o del 5% (processi), salvo ulteriori benefici dimostrati.
- Ruolo delle ESCo (Energy Service Company):
- Nel caso in cui non si voglia investire direttamente in un progetto di innovazione e sostenibilità, possono entrare in gioco le ESCo! Grazie alle novità introdotte, quest’ultime possono beneficiare direttamente del credito d’imposta investendo nei progetti dei propri clienti realizzati tramite contratti di prestazione energetica (EPC), apportando un beneficio presso le aziende in cui i beni oggetto del progetto saranno installati.
Inoltre, per le società di locazione operativa, l’efficienza energetica può essere verificata rispetto ai consumi del locatario o del noleggiante, aumentando la flessibilità del Piano.
Queste modifiche semplificano l’accesso alle agevolazioni e incentivano la transizione verso soluzioni più sostenibili.
CUMULABILITÀ CON ALTRI INCENTIVI
La principale novità del Piano Transizione 5.0 è la possibilità di cumulare le agevolazioni del piano con altri incentivi, inclusi quelli finanziati dai fondi europei. Questa misura, approvata dalla Commissione Europea, semplifica l’accesso e supera le difficoltà legate alla distinzione tra finanziamenti nazionali ed europei.
Piano Transizione 5.0 risulterà quindi cumulabile con agevolazioni come il credito d’imposta per investimenti in aree ZES (Zona Economica Speciale) e ZLS (Zona Logistica Semplificata), a patto che le diverse agevolazioni non si applichino agli stessi costi o investimenti all'interno di un unico progetto.
Questa maggiore flessibilità amplia le opportunità per le imprese, rendendo il Piano più accessibile e versatile.
SALTA LA PROROGA DELLA SCADENZA PER LA REALIZZAZIONE DEGLI INVESTIMENTI
La proroga della scadenza per gli investimenti agevolabili dal 31 dicembre 2025 al 30 aprile 2026 non è stata inclusa nell’emendamento al Piano Transizione 5.0. Tuttavia, il Governo garantirà tempi di rendicontazione più rapidi per rispettare la scadenza europea del 30 giugno 2026.
Le nuove disposizioni si applicano anche agli investimenti avviati dal 1° gennaio 2024, subordinati alla disponibilità di risorse comunicata dal GSE, offrendo un impatto immediato alle imprese. Ulteriori chiarimenti operativi arriveranno con nuove FAQ.
Resta aperto il dialogo con la Commissione Europea su questioni come l’inclusione delle imprese energivore e il rispetto del DNSH, che potrebbero richiedere futuri aggiustamenti normativi.
Tutte queste modifiche rendono il Piano più accessibile e flessibile, supportando progetti aziendali più ambiziosi e sostenibili. Un passo avanti verso la sostenibilità e il rafforzamento della competitività delle imprese italiane.
Contattaci ora per scoprire come XIBER può supportarti nel trasformare la Transizione 5.0 in un’opportunità di crescita per il tuo business!
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